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Adolescenza ed Età Adulta

Gestione emotiva e dello stressGestione emotiva e dello stress

Tutte le emozioni che l’individuo sente e percepisce sono importanti e hanno una loro funzione adattiva. Diventano problematiche quando la loro attivazione si protrae per troppo tempo e a livelli troppo elevati e vengono percepite come molto disturbanti o troppo dolorose.

La sensazione che tutti noi abbiamo è che siano emozioni incontrollabili e improvvise, legate agli eventi che ci accadono. In realtà le reazioni emotive ai diversi eventi sono influenzate dal modo in cui l’individuo rappresenta nella propria mente tali eventi, cioè dal modo in cui pensa ad essi.

Dietro ai nostri pensieri si nasconde la possibilità di “Imparare a gestire le proprie emozioni”, di raggiungere quindi un certo benessere emotivo apprendendo le tecniche per sviluppare la propria capacità di pensare in modo razionale e costruttivo.


Difficolta’ relazionali e autostimaDifficolta’ relazionali e autostima

Spesso ci capita di non essere soddisfatti del proprio modo di gestire le relazioni. Il più delle volte le persone oscillano tra due versanti relazionali: Passivo o Aggressivo.

Il primo si caratterizza dalla difficoltà ad esprimere i propri pensieri, opinioni o sentimenti per paura, imbarazzo o vergogna. Il secondo, al contrario, porta la persona ad esprimere i propri pensieri, sentimenti a spese degli altri. Il giusto equilibrio si chiama “assertività”.

Per Assertività si intende “uno stile relazionale e comunicativo e un’abilità sociale che consistono sia in un modo di agire in cui il rispetto dei propri desideri e bisogni rivesta un ruolo di primo piano, sia in un modo di pensare che rispetti i diritti e l’uguaglianza delle persone” (Baggio et al., 1998). Apprendere uno stile relazionale assertivo permette alla persona di diventare più socievole, sicuro di sé e aperto al confronto.


Disturbi d’ansia e attacchi di panicoDisturbi d’ansia e attacchi di panico

L’Ansia è una emozione , è una spiacevole sensazione di pericolo che non ha una causa definita. Essa costringe l’individuo ad attivarsi, pensare e reagire.

Differisce dalla paura, perché in quest’ultima l’oggetto temuto è sconosciuto, mentre le caratteristiche tipiche dell’ansia sono l’indefinitezza della minaccia, l’idea di un pericolo nascosto e una sensazione di inquietudine a vari livelli.

I disturbi d’ansia sono classificati in diverse tipologie, ma indipendentemente dal tipo di ansia, per poterla affrontare è fondamentale capire quali siano le convinzioni che ne stanno alla base (vedi capitolo gestione emotiva e dello stress), per poter intervenire, sul versante cognitivo, in maniera strategica e mirata.


Disturbi depressiviDisturbi depressivi

La depressione è un disturbo psicologico molto diffuso che colpisce in diversa misure milioni di persone. Ci sono diverse classificazioni del disturbo depressivo. Non è raro poi che la depressione si innesti su un problema d’ansia.

Ci sono degli elementi di base che spiegano da un punto di vista cognitivo la depressione e che creano dei circoli viziosi da cui sembra impossibile uscire. L’obiettivo della terapia prevede di affrontare questi queste idee disfunzionali per superare a livello di pensieri e di comportamenti questi circoli viziosi.


Disturbi di personalitàDisturbi di personalità

I Disturbi di Personalità costituiscono una modalità, relativamente inflessibile, di percepire, reagire e relazionarsi alle altre persone e agli eventi; tali modalità riducono di molto le possibilità del soggetto di avere rapporti sociali soddisfacenti ed efficaci.

La maggior parte delle persone con DP risulta insoddisfatta e sofferente rispetto alla propria esistenza e presenta numerosi problemi interpersonali sul lavoro o nelle situazioni sociali.

 


Disturbi alimentariDisturbi alimentari

I DCA (Anoressia Nervosa-Bulimia Nervosa-Disturbo da Abbuffata Compulsiva) sono patologie caratterizzate dalla presenza di marcate alterazioni nel comportamento alimentare, nella percezione del peso e dell’immagine corporea e da una scarsa autostima.

I disturbi alimentari sono multifattoriali, cioè a eziologia multipla e con fattori che possono far precipitare o innescare il disturbo e fattori che lo mantengono in vita una volta insorto; tali fattori sono di tipo cognitivo, emotivo, comportamentale, biologico, relazionale e ambientale.

L’approccio terapeutico più efficace è quello multidisciplinare e coinvolge più figure professionali (Terapeuta Individuale, Dietista, Medico-Psichiatra, Terapeuta Familiare) che integrano i loro interventi in un’ottica di presa in carico globale del paziente.